Perché Alcune Lampadine LED Rimangono Accese (Debolmente) da Spente?

Un fenomeno spesso riportato dagli utenti è quello delle lampadine LED che rimangono debolmente accese o lampeggianti anche quando dovrebbero essere spente. Ciò può manifestarsi come una fioca luminescenza del LED a interruttore aperto, o brevi flash intermittenti. Le cause sono legate alla natura dei circuiti a LED, che richiedono poca corrente per illuminarsi: anche correnti parassite minuscole possono bastare a far emettere un po’ di luce​. Ecco le cause principali di queste accensioni spurie (e relative spiegazioni):

  • Interruttore con spia al neon o LED: Molti interruttori della luce hanno una piccola lampadina di segnalazione (un neon o LED) per essere trovati al buio. Questa spia è in genere collegata in parallelo all’interruttore, in modo che quando l’interruttore è aperto la spia stessa si alimenti attraverso la lampada: di fatto una piccola corrente attraversa la lampadina LED passando per la spia. Tale corrente è microscopica (non sufficiente ad accendere una lampadina a incandescenza), ma i LED, avendo bisogno di pochissima energia, possono accendersi debolmente o lampeggiare​. È la causa più comune: la lucina dell’interruttore fa passare corrente residua che carica il circuito della lampada LED. Spesso la lampada LED lampeggia ad intervalli di qualche secondo: ciò accade perché il condensatore nel driver interno si carica lentamente attraverso la corrente minima della spia e, raggiunta la tensione di soglia, dà un impulso al LED (flash), poi si scarica e il ciclo ricomincia. Soluzione: rimuovere o disattivare la spia dall’interruttore, oppure collegare una resistenza in parallelo alla lampada LED per “assorbire” quella corrente (detta resistenza di bleeding).
  • Collegamento del neutro interrotto (scambio di poli): In un impianto ideale, l’interruttore dovrebbe interrompere la fase, lasciando il neutro collegato direttamente alla lampada. Se invece per un errore di collegamento l’interruttore interrompe il neutro e lascia la fase sempre collegata alla lampada, accade che anche a interruttore aperto tutta la linea fase è connessa al circuito della lampadina LED. Questo può facilitare l’ingresso di correnti parassite da capacità distribuite o induzioni. Ad esempio, i cavi elettrici passano spesso in tubi dove fase e neutro sono vicini: tra di essi si crea una piccola capacità parasita. Se la fase della linea adiacente è sempre attaccata al circuito della lampada LED, attraverso quella capacità può fluire una corrente AC piccolissima verso terra o neutro che attraversa il LED. Normalmente sarebbe trascurabile, ma di nuovo i LED possono bastare pochi microampere per intravedere luce. In sostanza, invertire fase e neutro all’interruttore può lasciare la lampada “in tensione” anche da spenta. Soluzione: far controllare l’impianto e assicurarsi che l’interruzione avvenga sulla fase​ (filo marrone o nero) e non sul neutro (filo blu). Questo riduce significativamente le correnti indesiderate.
  • Dimmer o circuiti elettronici non adatti: Se la lampada LED è collegata a un dimmer tradizionale a TRIAC o ad un sensore crepuscolare/presenza, questi dispositivi a semiconduttore possono lasciare filtrare una piccola corrente anche quando “spenti”. I dimmer, in particolare, hanno bisogno di un minimo carico per funzionare e spesso permettono un passaggio di corrente capacitiva per alimentare il circuito interno anche a luce spenta. Una lampada LED collegata ad un dimmer incompatibile potrebbe quindi non spegnersi mai del tutto (o lampeggiare). Soluzione: usare dimmer specifici per LED (con carico minimo adatto) oppure inserire un carico fittizio (resistenza o modulo anti-flicker) in parallelo.
  • “Ritorni” di corrente da trasformatori o altri circuiti: In alcuni impianti complessi, la presenza di trasformatori, alimentatori o cavi molto lunghi può indurre correnti di fuga. Ad esempio, trasformatori elettronici vicini possono accoppiarsi galvanicamente o capacitivamente e mandare un piccolo corrente di riflusso sul neutro​. Oppure nei lampadari multi-luce, alcune combinazioni di collegamento possono creare percorsi inattesi di corrente se c’è anche una lampada tradizionale nel circuito. In tutti questi casi, la lampada LED si comporta come un carico ad alta impedenza, e anche dispersioni minime la attraversano facendola accendere fiocamente. Soluzione: individuare e isolare queste dispersioni, a volte aggiungere un condensatore o resistenza di filtro in parallelo alla lampada LED per scaricare a terra le microcorrenti.
  • Dispersioni o capacit\u00e0 nei cavi: Come accennato, i cavi elettrici adiacenti funzionano come piccole capacità: un filo sotto tensione può indurre una tensione sull’altro filo aperto. Se l’altro capo è collegato alla lampada LED, questa vede una tensione fantasma. Anche l’isolamento imperfetto o lunghi cavi possono portare a leggere dispersioni verso terra. Queste correnti sono dell’ordine di microampere, ma sufficienti a dare un bagliore visibile in un LED al buio​. Soluzione: oltre a quanto già detto (fase/neutro corretti, ecc.), si può collegare un piccolo condensatore in parallelo alla lampada LED in modo che offra un percorso a bassa impedenza per le alte frequenze/capacità parassite, evitando che passino attraverso il LED.
  • Afterglow (fosforo): Da non confondere col caso precedente: alcune lampade LED di colore bianco possono brillare per qualche secondo/minuto dopo lo spegnimento per un altro motivo, cioè la persistenza del fosforo. I LED bianchi contengono fosfori che assorbono la luce blu/UV dal chip LED e la riemettono in altre lunghezze d’onda. Questi materiali fosforici possono continuare a luminescere debolmente per breve tempo dopo che la corrente è tolta (un po’ come le lancette fosforescenti di un orologio brillano nel buio dopo essere state esposte alla luce)​. Questo non è un problema elettrico ma un normale fenomeno fisico del materiale: la luce svanisce spontaneamente dopo poco. Se però il bagliore persiste indefinitamente, la causa è sicuramente una delle correnti parassite di cui sopra, non il fosforo.

Pubblicato il 25 Aprile 2025 in temporanea